Titolo della tesi
“Questioni di responsabilità”: chiasmi, testi e resti della decostruzione.
Tutor: prof. Francesco Miano
Co-Tutor: prof. Silvano Facioni
Attività di ricerca
La mia ricerca ha come principale oggetto d’interesse la decostruzione derridiana, concentrandosi in particolare sui Seminari tenuti nell’ultimo decennio della sua vita da Jacques Derrida (dal 1991 al 2003). Essi sono parte di un ciclo di lezioni dal titolo di “Questions de responsabilité”, forse per sottolineare così che ciò che resta di una decostruzione consumata nello spettro del soggetto, del segreto, dell’ospitalità, del perdono, del diritto, della sovranità, della democrazia – tutti temi discussi in questo ciclo di seminari – siano proprio le ceneri di una certa responsabilità, i cui aspetti teorici sembrano aver preso forma soprattutto grazie al sorgivo dibattito intercorso tra la decostruzione derridiana e il pensiero di Emmanuel Lévinas dagli anni Sessanta agli anni Novanta del Novecento. Anche attraverso lo studio di altri importanti “nomi propri” della filosofia con cui Derrida si è confrontato in modo da consolidare gli snodi operativi fondamentali del suo pensiero, la ricerca si propone di indagare quanto e in che modo il luogo privilegiato della responsabilità della decostruzione sia “la letteratura” (rigorosamente tra virgolette) o, ancor meglio, la nozione derridiana di “testo generale”. In effetti, quando c’è testo (e quando non ce n’è?), si è già sempre in risposta rispetto ad esso, in quanto tramite la testualità si è sempre destinatari di una certa domanda, di un appello da parte di una alterità, di un’eredità che si plasma nel ritardo e nella distanza, lasciando tempo e spazio al frammentato, all’interruzione che rende esplicita l’impossibilità dell’immediato.
My research has as main object of interest the Derridian deconstruction, with a focus on Seminars carried out in the last decade of his life by Jacques Derrida (from 1991 to 2003). They are part of a cycle of lessons by the title of “Questions de responsabilité”, maybe to emphasize thereby that what remains of a deconstruction eaten in the spectrum of the subject, secret, hospitality, forgiveness, right, sovereignty, democracy – all the topics discussed in this cycle of seminars – are precisely the ashes of a certain responsibility, whose theoretical aspects seem to have taken shape mainly thanks to the rising debate between Derridian deconstruction and the thought of Emmanuel Lévinas from Sixties to Nineties of the twentieth century. Also through the study of other important “proper names” of the philosophy with which Derrida was compared in order to consolidate the fundamental operational points of his thought, the research aims to investigate how much and in what way the preferred place of the responsibility of the deconstruction is “the literature” (rigorously between quotation marks) or, still better, the derridian notion of “general text”. In fact, when there is text (and when there is none?), you are already always in response to it, because through textuality you are always the addressee of a certain question, of a call by an otherness, of a legacy that it shapes by delay and distance, leaving time and space for the fragmented, the break that puts plain the impossibility of the immediate.