Titolo della tesi
Sociabilità transnazionale e network di genere: l’élite nobiliare romana tra XVIII e XIX secolo
Tutor: Marina Formica
Co-Tutor: Giuseppina D’Antuono
Attività di ricerca
La mia ricerca dottorale si pone l’obiettivo di indagare la composita realtà della società romana e della sua aristocrazia in uno spaccato temporale decisivo e focale della storia della città. Tra il XVIII e il XIX secolo, la capitale pontificia fu infatti attraversata da una serie di profondi e radicali mutamenti confluiti nella breve, ma intensa, affermazione della Repubblica Romana e nel seguente controllo francese. La ricerca, che prediligerà una prospettiva di genere, punterà alla messa in luce di figure creatrici spazi di sociabilità, come salotti e accademie, in cui nuove correnti ideologiche e culturali trovarono larga espressione e attraverso cui le nobili romane riuscirono a garantirsi un ruolo semi-politico. Nello specifico, l’intento sarà di far emergere il carattere transnazionale e cosmopolita di tali spazi, mirando alla delineazione della centralità socioculturale della città di Roma tra il Settecento e l’Ottocento. Le donne appartenenti all’élite nobiliare cittadina rappresenteranno da un lato il mezzo utilizzato per la messa in discussione di atavici topoi e dall’altro la chiave d’accesso a un palco che, erroneamente delineato come statico, si dimostrò al contrario estremamente mobile per la frenetica e brulicante azione di differenti attori sociali. Lo scavo documentario, da condurre negli archivi pubblici di enti cittadini e privati di famiglie e mirante al reperimento di fonti variegate, sarà operazione fondamentale per la corretta ricostruzione del nugolo di legami, rapporti e strategie tessute dalle nobili romane.
My doctoral research aims to investigate the complex reality of Roman society and its aristocracy during a crucial and focal period in the city’s history. Between the 18th and 19th centuries, the papal capital experienced profound and radical changes that culminated in the brief but intense establishment of the Roman Republic and subsequent French control. The research, which favors a gender perspective, seeks to highlight the influential figures who created spaces of sociability, such as salons and academies, where new ideological and cultural currents found significant expression. Through these spaces, Roman noblewomen managed to secure a semi-political role. Specifically, the intention is to bring out the transnational and cosmopolitan nature of these spaces, aiming to outline the socio-cultural centrality of the city of Rome between the 18th and 19th centuries. Women belonging to the city’s noble elite will represent, on one hand, the means used to question deep-seated stereotypes, and on the other hand, the key to access a stage that, erroneously perceived as static, proved to be extremely dynamic due to the frenetic and bustling actions of different social actors.
The documentary research, to be conducted in the public archives of civic institutions and private archives of families, aiming to gather diverse sources, will be a fundamental operation for the accurate reconstruction of the network of connections, relationships, and strategies woven by Roman noblewomen.